Lei è la Conoscenza infinita del Cuore
La quarta Mahavidya o Grande Forza Cosmica nel pantheon tantrico indù è Bhuvaneshwari (o Bhuvanesi, come viene ancora chiamata in alcune parti dell’India). Questa Grande Forza Cosmica è venerata come la Grande Dea che protegge tutti i mondi nella manifestazione. Per inciso, questo attributo della Dea è simboleggiato dal suo stesso nome, che significa Regina gloriosa o Governatrice (Ishvari) dell’intero regno della Creazione, con tutti i mondi (Bhuvana) che la Creazione contiene. Bhuvaneshwari è la Creatrice della Terra, dell’Acqua, del Fuoco, dell’Aria, dell’Etere, di tutta la Natura (Prakriti), del Sole e della Luna. In altre parole, è la Madre Divina che protegge tutti i mondi e quindi l’intero macrocosmo è il suo corpo, sul quale gli innumerevoli esseri esistenti sono i suoi preziosi ornamenti e decorazioni.
Bhuvaneshwari rappresenta il potere dell’apertura e dell’espansione infinita
Nei quattro Veda indù, Bhuvaneshwari è conosciuta come Aditi, che significa la Divina Madre Cosmica, infinita e indivisibile, l’origine di tutto ciò che si manifesta, la matrice primordiale, lo spazio. È in lei che nasce la luce stessa e per questo è la madre del Sole e di tutte le divinità solari che portano il suo nome (aditya). Bhuvaneshwari crea lo spazio per far nascere successivamente tutte le cose nella Manifestazione. Allo stesso modo, anche lo spazio della nostra coscienza è creato da Bhuvaneshwari per permetterci di manifestarci come individui nel mondo in cui esistiamo e di conoscere la natura divina che è in noi.
È quindi semplice capire che, a livello di tutta la Creazione, lo spazio ha molti livelli di manifestazione, in pieno accordo con le risonanze vibrazionali delle energie sottili che lo compongono. Per esempio, oltre allo spazio fisico che ci circonda, che di fatto rappresenta un certo tipo di energia sottile plasmante, esiste anche lo spazio mentale, anch’esso infinito, come lo spazio fisico. Lo spazio mentale, a sua volta, ha molti altri livelli di sottigliezza, che culminano nello spazio supremo della pura coscienza di Dio, che è al di là di qualsiasi tipo di manifestazione. Tutti questi diversi tipi di spazi non sono altro che diversi aspetti e funzioni di Bhuvaneshwari. Ad esempio, è conosciuta come un aspetto della Dea Parvati, figlia delle montagne dell’Himalaya e controparte di Shiva. È la Padrona delle Sfere (dei Mondi) e la Notte della Perfetta Realizzazione (Siddha-Ratri). È anche un aspetto di ParaShakti, il Potere Supremo dell’Energia Universale, della Creazione, dell’Illusione, della Dissoluzione e della Distruzione.
La Grande Forza Cosmica Bhuvaneshvari è come la Grande Forza Cosmica del Tempo Kali, l’impavida Dea della Morte. Nei favori che elargisce, Bhuvaneshwari assomiglia alla dea Durga e a Lakshmi. Lei è la tranquillità della Morte e il risveglio alla Vita. È conosciuta come la Maestra dello Yoga e la Madre Divina comprensiva. La Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari benedice coloro che la venerano, eliminando le loro paure e apprensioni, aiutandoli a raggiungere il cammino spirituale.
Lo spazio necessario affinché Madre Natura si riveli
La scienza moderna è giunta solo ora, negli ultimi decenni, all’importantissima conclusione che lo spazio (akasha) è in realtà la “materia” primordiale da cui nascono successivamente tutti gli altri elementi (aria, fuoco, acqua e terra). Per esempio, la sostanza di cui è composta la terra non è altro che una concentrazione o, in altre parole, una focalizzazione specifica dello spazio (o etere (akasha)) in una particolare area. Sotto questo aspetto, della “sostanza” primordiale da cui tutto emerge nella manifestazione, la Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari è conosciuta anche come Prakriti o Madre Natura. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che questo spazio originario e fondamentale di ogni ulteriore manifestazione è, essenzialmente, pura coscienza ed è quindi un’espressione ineffabile di libertà e beatitudine senza fine.
Da un altro punto di vista, Bhuvaneshwari è anche chiamata Maya, o la Grande Illusione Universale. Bhuvaneshwari dispiega così gli innumerevoli “fili” illusori dell’Universo in cui gli esseri ignoranti rimangono sempre più impigliati, complicando così la ruota samsarica dell’individuo (cioè il ciclo di nascite successive nella Manifestazione ai suoi vari livelli vibrazionali).
La frammentazione della coscienza nasce dai Nomi e dalle Forme percepite distinte
Quando misuriamo, apprezziamo, confrontiamo o classifichiamo cose o oggetti diversi, non facciamo altro che cadere nella trappola dei nomi (nama) e delle forme (rupa) illusorie che definiscono questi oggetti, dimenticando quasi completamente la realtà dello spazio unitario fondamentale, che è in realtà la matrice primordiale da cui sono emersi. Ogni forma che si manifesta nel regno oggettivo è in realtà un conglomerato di onde energetiche che esistono in virtù delle risonanze specifiche di quella forma nello spazio infinito. Pertanto, uno dei modi importanti per trascendere facilmente l’illusione a cui ci sottoponiamo quasi in ogni momento è quello di “imparare” a vedere intorno a noi, ovunque, lo spazio sacro della Divina Madre Bhuvaneshwari, uno spazio che è in realtà la sua gigantesca e ineffabile Coscienza che ci abbraccia tutti in un abbraccio gentile e compassionevole.
In effetti, la Coscienza è il “campo fondamentale” in cui nascono e accadono tutti gli eventi, tutti gli esseri e tutti gli oggetti, senza i quali non avrebbero alcun significato o scopo. Pertanto, il raggiungimento di una presa di coscienza sintetica ed efficace su questa realtà fondamentale, che è lo spazio infinito, la grande manifestazione della coscienza divina della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari, ci darà immediatamente la capacità di accedere a qualsiasi sua modalità di espressione (oggetti, fenomeni, ecc.), con il semplice atto di esercizio mirato della nostra volontà.
Vuoto creatore che tutto contiene
Bhuvaneshwari rappresenta il vuoto nella sua forma creativa, da cui scaturisce la Creazione e che ne sostiene l’ulteriore sviluppo. È importante sottolineare che questo vuoto non è il vuoto precedente alla creazione, che è trascendente e che la Grande Potenza Cosmica Dhumavati rappresenta. In termini di posizione, Bhuvaneshwari è ovunque nello spazio. In pratica, possiamo dire che siamo sempre nella gigantesca sfera della coscienza di Bhuvaneshwari, ma al di là di questa realtà (che implica una dimensione macrocosmica), la Dea rappresenta soprattutto lo spazio estremamente sottile del nostro cuore, in cui è contenuta in modo misterioso l’intera Manifestazione e che rappresenta anche il luogo sacro in cui possiamo identificarci per rivelazione spontanea e beatifica con la coscienza del nostro Supremo Sé Immortale (Atman). Bhuvaneshwari è il potere dell’amore. L’amore di Bhuwaneshwari pone fine agli attaccamenti e alle sofferenze che sperimentiamo, rendendoci consapevoli dell’amore vero, cosmico e informe che contiene in sé tutte le forme di manifestazione.
L’adorazione della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari
Bhuvaneshwari sostiene tutti i mondi con gli esseri e le cose che sono loro specifici, in un gesto di perpetua “fioritura” della Creazione, che è della natura del proprio Sé, assomigliando in questo senso alla Grande Potenza Cosmica Tripura Sundari. In altre parole, possiamo dire che Bhuvaneshwari rappresenta praticamente l’intero universo (macrocosmo) personificato come una divinità. La sua intensa adorazione risuona con la visione cosmica della Realtà, superando così ogni limitazione imposta da una particolare opinione o credenza. L’aiuto della dea si manifesta soprattutto nella direzione del superamento da parte dell’essere umano di ogni tipo di false identificazioni e pregiudizi, sublimandoli al livello di una comprensione molto più elevata e globale. Questa visione onnicomprensiva e integrativa del macrocosmo, resa possibile dalla Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari, conferisce all’aspirante yogi una comprensione intuitiva dei grandi misteri della Creazione, facendogli percepire in modo ineffabile e indescrivibile la realtà dell’Infinito.
Secondo la legge delle analogie e delle corrispondenze della tradizione spirituale orientale, l’intero macrocosmo è fondamentalmente e proporzionalmente contenuto nel piccolo e sottilissimo spazio del nostro cuore. In altre parole, il cuore è il luogo che ospita lo spazio infinito (universale) all’interno del nostro essere ed è quindi la dimora stessa della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari. Pertanto, uno dei metodi infallibili che ci permettono di comunicare sottilmente ed estaticamente con la gigantesca sfera della coscienza di Bhuvaneshwari è quello di dirigere la nostra coscienza verso un’indagine amorevole e vigile in questo spazio molto sottile e silenzioso a livello del nostro cuore spirituale.
Per questo motivo la tradizione spirituale yogica afferma che l’intero universo (macrocosmo) scaturisce necessariamente dallo spazio infinito della Coscienza Divina. Soprattutto coloro che mirano a diventare brillanti artisti in qualsiasi ramo dell’arte, grandi visionari o creatori, dovranno adorare Bhuvaneshwari sinceramente e con grande amore, creando così uno spazio sacro (che viene offerto alla Dea) all’interno della loro mente. Allo stesso tempo, creando un certo spazio ci liberiamo quasi automaticamente dallo stress e da varie altre tensioni, che non sono altro che forme limitate delle nostre concezioni, pregiudizi e attaccamenti. In altre parole, la distesa infinita dello spazio può essere equiparata al riposo, alla tranquillità, alla pace e alla perfetta uguaglianza. Questo stato ineffabile è conferito dalla grazia di Bhuvaneshwari e quindi, per ritrovare la pace suprema, l’adorazione di questa Grande Forza Cosmica è altamente indicata.
Un altro modo per entrare in risonanza con la sfera d’influenza di Bhuvaneshwari è quello di meditare il più possibile concentrati sullo spazio infinito. Questo metodo consiste nello sviluppare e affinare in noi l’atteggiamento di testimoni distaccati nella Manifestazione, per cui ci limitiamo a osservare i vari eventi, cose, esseri, ecc. con cui possiamo anche interagire, ma senza identificarci con nessuno di questi aspetti.
Meditare sul suo Yantra
Un altro metodo per venerare La Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari è la meditazione sul suo yantra specifico. Gli yantra di tutte le Forze Cosmiche hanno molti elementi in comune, con alcune piccole differenze da caso a caso. Lo yantra di base è costituito da un punto centrale (bindu) che può essere rappresentato o meno, ma è presente in tutti i tipi di yantra, uno o più triangoli, un rettangolo, un pentagono, un esagono o una spirale, petali di loto, lettere mantra sui petali di loto di colore diverso a seconda delle divinità poste su questi petali, uno o più cerchi, il quadrato esterno e le porte.
Al centro dello yantra di Bhuvaneshwari si trova il bindu immaginario (bianco) o le lettere del mantra specifico di Bhuvaneshwari. Segue un triangolo rivolto verso il basso che rappresenta l’energia (l’aspetto femminile nella manifestazione, o Śakti) e un triangolo rivolto verso l’alto che rappresenta la coscienza (o l’aspetto maschile nella manifestazione, o Śiva). Sovrapponendo i due triangoli si forma la stella a sei punte. Lo yantra presenta inoltre 8 petali di loto distribuiti su un cerchio e altri 8 petali di loto collocati su un cerchio concentrico di diametro maggiore, entrambi incorniciati in un quadrato con quattro porte (aperture). In termini di divinità, lo yantra della Grande Forza Bhuvaneshwari rivela otto divinità (dei e dee) che occupano l’interno degli otto petali; altre quattro divinità siedono sul pericarpo all’interno del loto. Una coppia di dei e dee è posta su ciascuno dei sei punti dei triangoli. Altre otto dee sono presenti alle otto estremità dei petali. Altre otto śakti (divinità femminili) si trovano negli spazi tra i petali. Ciascuno degli altri otto petali è governato da una divinità. Quattro divinità sorvegliano le quattro porte; altre quattro divinità sorvegliano i quattro angoli della piazza. L’area centrale dello yantra è generalmente dominata dalle divinità femminili, mentre il perimetro è dominio delle divinità maschili. Il Bindu Śiva-Śakti centrale è circondato da tutte queste divinità. L’adoratore di questa forza cosmica adorerà tutte queste divinità nello yantra.
Venerando la Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari, il devoto acquisisce una qualità carismatica che affascina chiunque lo ascolti grazie al suo fascino personale e alle sue capacità intuitive e mentali. Malattie, nemici e problemi sono banditi per sempre dalla vita dell’aspirante, che acquisisce innumerevoli vantaggi materiali e spirituali. Vivrà una vita familiare appagante, guadagnandosi la fama e il rispetto dei suoi coetanei e dell’intera nazione. Ha il perfetto controllo della sua vita, superando con successo tutti i problemi imprevisti che si presentano. Meditando con intensità e perseveranza su questa meravigliosa forma della Dea, se l’aspirazione è davvero forte e sincera, si otterrà la grazia di questa Grande Forza Cosmica, che può anche consistere nell’illuminazione e nella rivelazione del Sé Supremo Atman.
Un altro modo è quello di cercare costantemente di eliminare dalla nostra mente l’idea che i nomi e le forme che li circondano rappresentino la realtà. Questo metodo è molto simile alle pratiche dello jnana yoga (lo yoga della conoscenza) e si basa sul fatto che tutto ciò che conosciamo è basato su una sovrapposizione di nomi e forme (che sono mere convenzioni) su una “presenza” sconosciuta, che non è altro che il vuoto creativo potenziato dall’energia infinita.
In tutti questi processi spirituali di adorazione della Madre Divina Bhuvaneshwari, diventare perfettamente distaccati dall’effimero dei duplici aspetti dell’illusione cosmica e manifestare una totale e sincera apertura alla scoperta della Verità Suprema sono i modi più appropriati per adorarla e allo stesso tempo per onorare l’incantevole presenza divina della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari.
La descrizione simbolica della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari
La bellezza di Bhuvaneshwari è menzionata spesso, in diverse scritture. Il famoso trattato Tantrasara la descrive come una donna dal bel viso, incorniciato da capelli inanellati del colore delle api nere e con un sorriso pieno di benevolenza. I suoi occhi sono chiari e caldi, le sue labbra rosse sono piene e il suo naso è delicato. I suoi seni sodi sono unti con pasta di sandalo e zafferano. La vita è stretta, le cosce, i glutei e l’ombelico sono deliziosi. Il suo splendido collo è ingioiellato e le sue braccia sono fatte per le coccole.
Negli inni a lei dedicati nel trattato Shaktapramoda, viene descritta come una bella ragazza che sorride misteriosamente e la cui yoni (organo sessuale femminile) è affascinante. Si dice che il suo simbolo sia il triangolo (rappresentazione schematica della yoni). Qui è raffigurata con quattro braccia, due delle quali compiono rispettivamente il gesto di concedere la grazia e di allontanare la paura. Questi gesti esprimono il suo atteggiamento benevolo verso il mondo intero e in particolare verso i suoi devoti discepoli. Nelle altre due mani tiene un cappio e un piccolo cuscino. La Madre Divina Bhuvaneshwari usa il cappio per controllare il devoto la cui energia è sfrenata e la spiga per disciplinare l’aspirante, aiutandolo così a raggiungere l’illuminazione spirituale e offrendo la Sua Grazia.
Per quanto riguarda l’immagine iconografica della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari, è simile a quella di Tripura Sundari, che irradia una natura eminentemente benefica. Bhuvaneshwari ha il colore del sole all’alba, con una mezzaluna sulla corona, quattro mani e tre occhi. In due mani tiene un cappio e un paletto e con le altre due mani compie il gesto di allontanare la paura (abhaya mudra) e il gesto di offrire meravigliosi doni spirituali (varana mudra). A volte è raffigurata mentre tiene un loto e un vaso ingioiellato in due mani, e a volte il suo piede sinistro è raffigurato come seduto su un vaso di gioielli. Bhuvaneshwari è seduta su un letto simile a un trono, che è una rappresentazione delle cinque forme di manifestazione di Śiva (come raffigurato nella Grande Forza Cosmica Tripura Sundari) e da cui controlla e organizza il movimento in tutto l’Universo (Macrocosmo).
Altre volte Bhuvaneshwari è raffigurata mentre tiene un frutto nella prima mano e con la seconda fa il gesto di offrire protezione (raksha). Viene anche raffigurata dorata, rossa o blu, ognuno di questi colori indicando le tre guna. Un’altra descrizione la ritrae con 20 braccia che impugnano vari oggetti, ad esempio: un arco e delle frecce, un paio di forbici, una spada, una punta, una clava, un disco, un tridente, un cappio e un bastone, una conchiglia e una ghirlanda di fiori, e che compiono il gesto protettivo di scacciare la paura (abhaya mudra). Nelle altre due mani tiene un fiore di loto rosso e una piccola scatola di gioielli preziosi. È seduta nuda su un fiore di loto rosso in mezzo a un lago pieno di loti.
Poiché rappresenta lo spazio, Bhuvaneshwari è complementare a Kali
La Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari crea in qualche modo misterioso il “palcoscenico” su cui poi Kali compie la sua terribile danza di vita e di morte. Questa analogia ci permette di notare che la dea suprema è sia testimone (o osservatrice) che goditrice e coinvolta nella danza cosmica di Kali. Questo è anche un importante tema di meditazione che ci indica uno dei metodi fondamentali per rivelare il Sé Supremo attraverso l’adorazione della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari.
Pertanto, Kali crea eventi nel tempo e Bhuvaneshwari crea oggetti nello spazio. La comprensione più profonda di questi aspetti è che tutti gli eventi non sono altro che semplici “sequenze” nel gigantesco campo di coscienza della Madre Divina Kali (che manifesta il tempo), e tutti i luoghi nello spazio non sono che semplici “fasi” risonanti della “danza” cosmica della Madre Divina Bhuvaneshwari, che manifesta lo spazio.
Giungendo alla tacita consapevolezza che la Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari è, in un certo senso, la “base” su cui poggiamo e anche la realtà sottile che ci permea in ogni momento, acquisiamo la straordinaria capacità di praticare con pieno successo le tecniche e le procedure yoga più elevate che possono condurci poi, in un tempo relativamente breve, alla suprema liberazione spirituale. Intimamente legata al significato spaziale che rappresenta, Bhuvaneshwari è anche correlata alle direzioni dello spazio. Le quattro direzioni dello spazio (nord, est, sud e ovest) non sono altro che diverse visioni o ipostasi della presenza di questa Grande Potenza Cosmica, ognuna delle quali ha le sue qualità specifiche.
Come parallelo significativo, Kali crea analogamente quelle che chiamiamo le “direzioni temporali”, che come sappiamo sono passato, presente e futuro. La tradizione spirituale tantrica, tuttavia, chiarisce che lo spazio è tacitamente particolarizzato nel tempo. Ad esempio, la direzione spaziale orientale rappresenta sempre l’inizio di un’azione, mentre la direzione spaziale settentrionale indica la direzione dell’illuminazione spirituale. Per questo possiamo dire che lo spazio contiene il tempo in modo misterioso. Allo stesso modo, il tempo contiene a sua volta lo spazio, poiché ogni momento del tempo è caratterizzato da una certa posizione e direzione o orientamento nello spazio.
Filosoficamente parlando, un particolare ambiente, un luogo nello spazio (che sia di natura fisica o sottile – astrale, mentale, ecc.) non è altro che un riflesso della nostra visione o presa di coscienza di quella realtà. Se questa nostra visione o percezione cambia, cambia immediatamente anche lo spazio (luogo) in cui è inquadrata. Inoltre, la nostra visione o immaginazione determina anche la direzione del nostro campo di esperienza. Così, quando dirigiamo la nostra mente verso una particolare area spazio-temporale, percepiamo immediatamente alcuni luoghi ed eventi specifici di quell’area. Per questo motivo gli scritti tantrici dei saggi indù affermano che Bhuvaneshwari rappresenta essenzialmente la visione creativa originale di Dio; in altre parole, la Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari rappresenta la direzione in cui il Supremo dirige la Sua attenzione nell’atto della Creazione o la Sua forza di consapevolezza della Manifestazione.
L’Amore è Spazio di libertà
Bhuvaneshwari è lo spazio in cui si manifesta la volontà di Dio e l’amore infinito. Infatti, il sentimento puro e profondo di amore sincero e incondizionato, che si manifesta anche a livello umano, dà sempre la sensazione di spazio e libertà senza limiti. Possiamo addirittura dire che se l’amore non crea un senso di spazio e di libertà per la persona su cui si riversa (“soffocando” così ogni tendenza alla libera e spontanea espressione), allora non è amore divino, ma solo l’espressione limitata di un affetto egoistico e possessivo, privo di maturità spirituale. È risaputo che tale amore egoistico conduce molto rapidamente l’essere umano a un doloroso stato di sofferenza e attaccamento, soprattutto quando si manifesta attraverso un’aspra gelosia. L’immenso amore per Dio (espanso soprattutto attraverso Bhuvaneshwari) fa nascere l’immenso desiderio di creare e poi di assistere allo spettacolo mitico della Creazione. Da questa prospettiva, Bhuvaneshwari crea i mondi in cui si manifesta l’infinito potere dell’amore divino. Questo gioco divino (lila) è in costante effervescenza, poiché lo spazio (akasha) rappresenta un’energia potenziale infinita, che si attualizza sempre in innumerevoli modi e forme di manifestazione.
La leggenda dell’apparizione di Bhuvaneshwari nella manifestazione
La leggenda dell’apparizione della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari in manifestazione narra che agli inizi solo il Sole (nella forma del Creatore dell’intero Universo) era il padrone del cielo. Era venerato e adorato da tutti gli esseri. I saggi (rishi) implorarono il grande Sole (Surya) di creare altri mondi offrendogli il soma, una pianta sacra (o nettare divino). Surya usò poi la sua Energia Suprema per manifestare i mondi (loka o bhuvana). Così, questa Energia Suprema assunse una forma propria nelle splendide vesti della Grande Forza Cosmica Bhuvaneshwari, la Governatrice di tutti i mondi, o la Padrona dei tre mondi: Bhur, Bhuvar e Svar, ovvero la terra o piano fisico, l’atmosfera o piano astrale e il cielo o piano celeste. Si dice anche che questa forma della Suprema Energia Shakti fosse immanifesta fino al momento della creazione, motivo per cui Bhuvaneshwari è associata nella tradizione yogica al mondo visibile e manifesto.
In altri scritti si parla dei loka (mondi) come divisioni dell’universo, divisioni che rappresentano i mondi sottili corrispondenti al livello di coscienza degli esseri che li abitano. In generale, si tratta di una divisione in tre mondi fondamentali, Triloka o: Paradiso, Terra e Inferno, o in altre parole il mondo divino, quello intermedio e quello inferiore. Un’altra classificazione parla dei sette mondi superiori:
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Bhur Loka – la Terra;
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Bhuvar Loka – lo spazio tra la Terra e il Sole, la regione dei saggi;
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Svar Loka – il Cielo di Indra;
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Mahar Loka – il luogo dei grandi santi;
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Jnana Loka – la terra dei figli di Brahma;
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Tatar Loka – la dimora della classe Vairaja (dei Virah) e
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Satya Loka o Brahma Loka – il luogo di Brahma che, una volta raggiunto, libera dal ciclo delle rinascite.
A questi sette mondi superiori corrispondono sette mondi inferiori, chiamati Patala.
Anche le scuole filosofiche Samhita e Vedanta parlano di otto Loka o regioni superiori e inferiori: 1. Brahma Loka, il mondo degli dei supremi; 2. Pitri Loka, il regno dei saggi; 3. Soma Loka, il regno del mondo e dei pianeti; 4. Indra Loka, il mondo delle divinità inferiori; 5. Gandharva Loka, il regno degli spiriti celesti; 6. Rakshasa Loka, il regno dei raksha; 7. Zaksha Loka, il regno di Zaksha; 8. Pisacha Loka, regno dei demoni e dei diavoli.
La bellezza fisica di Bhuvaneshwari emana dalla sua bellezza interiore
La bellezza fisica di Bhuvaneshwari emana dalla sua bellezza interiore ed è così illustrata negli “Inni alla Dea Bhuvaneshwari” di Sir John Woodroffe:
“O Tu grande Dea, il cui volto mi affascina. Il tuo corpo è bagnato dal nettare divino (soma) che scorre da Sahasrarapadma. Sei bella, con un seno rotondo e una vita invidiabile; nelle tue mani ci sono un rosario, una brocca e un libro, e con la quarta mano compi il gesto di Jnanamudra. Tu, tu sei come Lakshmi che rivaleggia con la sensualità dell’oro fuso. Nelle altre due mani si tengono due loti e con le altre due si compiono i gesti di conferimento dei doni spirituali e di rimozione della paura (Varana mudra e Abhaya mudra)”.
“O Bhavani, io adoro il tuo corpo straordinariamente bello; Śiva stesso ti guarda con grande ammirazione, pieno d’amore, e se non è stanco di guardarti con i suoi due occhi allora apre il suo terzo occhio con cui assapora la tua bellezza. Oh, ecco i tuoi due fianchi che umiliano con la pienezza delle loro forme il fiero bacino del corpo dell’elefante e rivaleggiano con l’albero di banane per spessore e fragilità. O Madre, affascini con le tue giovani cosce, che portano il peso dei tuoi fianchi. Il seno pieno e i fianchi larghi danno l’impressione di assorbire la vita. Il tuo corpo è ricoperto di fine piuma”.
“O Dea, aiutami a meditare sul tuo ombelico, il luogo in cui puoi abbandonarti con sicurezza; il tuo corpo è favorito dalla tua stessa giovinezza in fiore piena di travolgente bellezza. I tuoi seni, come fiori di loto, sono unti con pasta di sandalo e richiamano l’abbraccio di Śiva. I tuoi seni mi ricordano le protuberanze frontali dell’elefante che emerge dall’acqua schiumando”. (Si usa paragonare i seni alle due protuberanze sulla fronte dell’elefante).
“O Madre, le tue due braccia sono bagnate d’acqua e gocciolano lungo il tuo corpo. Sempre di nuovo osservo le vostre forme nude, che conquistano per bellezza e pienezza e sono ornate da una piacevole collana e da molti altri gioielli. Non riesco a smettere di guardarti. Mi viene spesso in mente il tuo viso, con grandi occhi rotondi e belle sopracciglia, un sorriso radioso, un naso dritto e labbra rosse come la frutta Bimba. Chi contempla la ricchezza dei tuoi capelli al chiaro di luna e che assomigliano a uno sciame di api nere che turbinano sopra fiori profumati, si libera da tutti i legami e non nascerà mai più in questo mondo. Il mortale che legge questi incantevoli inni con tutto il cuore otterrà tutte le ricchezze, protetto da Te, Grande Dea, nella forma di Lakshmi ai cui piedi si prostrano gli stessi re”.
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