Coraggio: Qualità morale basata sull’audacia costante, la decisione, la conseguenza e la perseveranza.
Amplificando al massimo queste caratteristiche, l’essere umano può eliminare completamente la paura di fronte a situazioni di pericolo, rimanendo calmo in quella circostanza. L’attitudine piena di coraggio permette di analizzare con lucidità i rischi e di capire i mezzi necessari per allontanare o evitare le trappole presenti nel cammino della vita, vincendo il sentimento di sfiducia nelle proprie forze, sopportando dignitosamente le sofferenze fisiche, psichiche o morali, avanzando deciso verso la realizzazione degli scopi prefissati e, se necessario, dando la propria vita a fronte alta, se l’ideale per cui lotta merita questo sacrificio. Gli atti di coraggio sublime, di alto significato e valore morale, sono generati da principi e sentimenti elevati, divini, nobili, come: l’amore per il prossimo, il senso di solidarietà umana con le persone di cui facciamo parte, il sentimento di fraternità, ecc.
Non tutte le azioni coraggiose vengono apprezzate positivamente, perché il valore morale del coraggio appare in funzione dell’ideale al quale ci rapportiamo. Sono giustificate e apprezzate positivamente quelle azioni coraggiose che vengono messe al servizio di ideali divini, elevati, umanitari, altruisti, giusti, che puntano al progresso spirituale. Simili atti di coraggio sono benefici per l’umanità, contribuiscono al suo progresso spirituale, divino e per questo sono di alta moralità.
Il coraggio non deve essere confuso con qualunque azione avventata svolta in situazioni di pericolo o di difficoltà. Chi compie una certa azione senza rendersi quasi per nulla conto delle difficoltà o del pericolo esistente non dimostra alcun coraggio. Ci sono anche altre situazioni, come azioni che nascono per disperazione, spirito malvagio di sfrontatezza, ribellione anarchica, avventurismo fine a se stesso, spavalderia egotica, ecc., che esteriormente sembrano simili al coraggio, ma che in realtà sono molto diverse dalla vera natura del coraggio. Queste azioni accadono soprattutto tra gli adolescenti. Non riuscendo a distinguere tra queste attitudini mal interpretate e il coraggio, alcuni le commettono pensando con questo di dare prova di temerarietà. Ma il coraggio è una qualità che si forma con l’educazione e l’auto-educazione.
Il coraggio è quindi una caratteristica dell’animo umano di ordine volitivo che consiste nella capacità di affrontare consapevolmente i pericoli e di agire di conseguenza in condizioni a rischio. Non significa l’assenza di paura, quanto il suo controllo e superamento totale. “Non aver paura di nient’altro che della paura”, diceva Emerson.
Il coraggio risveglia in noi il misterioso sentimento dell’invulnerabilità, donando un’immensa energia all’anima e conferendo forza al corpo, determinando cosi l’apparizione dell’inizio della riuscita. Il coraggio è una delle 4 virtù Cardinali, che significa imperturbabilità nel pericolo. Esso sorge dalla nobiltà d’animo e richiede abnegazione, forza di sapersi imporre e volontà di affermazione. Esso non viene richiesto solo ai soldati, ma ad ognuno di noi. La vita è, analogicamente parlando, come andare in bicicletta: per avanzare occorre pedalare con molto coraggio, mantenendo allo stesso tempo l’equilibrio. Tutti abbiamo bisogno di coraggio per vivere la vita che ci è stata attribuita. Le norme alle quali la maggior parte della gente si sforza di seguire sono stabilite dai mass-media. I mezzi di informazione di massa dettano in gran parte sia come vestirci come quel che si deve fare. C’è bisogno di molto coraggio perché una persona sia diversa, cosi com’essa considera che sia adatto. A volte occorre coraggio nel sostenere il nostro punto di vista.
Il Coraggio nella tradizione cristiana
Anche nel quadro della spiritualità cristiana e di altre tradizioni spirituali, il Coraggio trova il suo posto d’onore accanto alle altre virtù divine, tra le doti e gli attributi essenziali per la realizzazione spirituale. Il coraggio, l’audacia, la temerarietà, ed anche il sapersi imporre con la forza trionfante sugli aspetti malvagi, demoniaci, satanici o perversi dell’essere costituiscono l’oggetto di numerose ricerche e scritti dei santi e dei grandi mistici cristiani.
Cosi, i Vangeli e i Padri della Chiesa ricordano spesso che l’assenza di paura, l’audacia e lo slancio impetuoso sono strumenti indispensabili per ottenere i tesori divini: „Sappiate che nel Regno dei Cieli si entra d’assalto (con un coraggio incrollabile e con uno slancio pieno di ardore (n.n.)), e quelli che lo fanno lo ottengono” o ancora „Il Vangelo del Regno di DIO annuncia: per entrarvi, ognuno, deve farlo d’assalto” (Luca 16, 16).
È particolarmente significativa, allo stesso modo, la descrizione del modo in cui appare il coraggio secondo il pensiero cristiano: qui le analogie evidenti con la saggezza millenaria tantrica colpiscono talmente, in modo inaspettato anche per le persone ignoranti. Cosi, si mostra con chiarezza nel cristianesimo ortodosso a proposito del coraggio che è una qualità divina che si manifesta talvolta nell’essere umano tramite la sublimazione piena di successo dell’aggressività.
A causa della caduta dell’uomo dallo stato paradisiaco e con la sua entrata nella malvagità del peccato, dicono i Padri della Chiesa, la rabbia (aspetto solare, emissivo dell’essere umano) diventa “malata”, pervertita, l’uomo la usa soprattutto per lottare per soddisfare i piaceri grossolani, gli slanci inferiori e l’orgoglio, facendo cosi il volere dei demoni. Invece la stessa energia (la rabbia), quando è “guarita” e purificata tramite una sublimazione adeguata di tutti gli aspetti egotici, diventa, tramite questa vera alchimia interiore, estremamente benefica per l’essere umano in causa. Si deve quindi „non uccidere questa facoltà dell’essere umano (la rabbia), ma convertirla (sublimarla in modo adeguato in energia sottile benefica), per manifestarla poi in una maniera corretta, cosi come è stata creata da DIO”, come insegna San Basilio Magno.
In che modo si può “convertire” (sublimare) però questa “forza (energia sottile) rabbiosa”, cosi com’è chiamata nel contesto cristiano? Le raccomandazioni dei santi cristiani sono quasi identiche a quelle degli iniziati nei misteri di altre tradizioni spirituali: innanzitutto lottando contro il male, in tutte le sue forme, in quanto questo potere (il coraggio o la rabbia sublimata, in greco sofron thimos o “la saggia rabbia”) è stato dato all’uomo da DIO, come un’arma efficiente e formidabile contro il male.
Chiediamo agli Angeli del Coraggio di aiutarci prima di prendere decisioni importanti. Non possiamo mai avere la certezza di una scelta assoluta, ma nonostante questo nei momenti cruciali dobbiamo prendere una decisione. Per andare avanti dobbiamo prendere una strada. Ogni strada ha una strettoia che dobbiamo attraversare affinché la nostra vita vada avanti.
Gesù ci diceva: “Entrate dalla porta stretta, perché angusto è il sentiero e stretta la porta che conduce alla vita e ben pochi sono quelli che la trovano. Ma larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione e molti sono quelli che camminano su di essa.”
Dobbiamo trovare la nostra propria via, e non basta imitare gli altri. Dobbiamo fare attenzione al nostro cammino e sceglierlo con coraggio, anche se dobbiamo partire da soli. Solo nel nostro cammino cresceremo e arriveremo alla vera vita.
Gli Angeli del Coraggio ci possono aiutare a preoccuparci di ciò che è prioritario. Ci sono tantissime situazioni nella vita di tutti i giorni nelle quali gli angeli del Coraggio ci possono aiutare a fare quel che bisogna fare ad un certo momento.
sto guarendo piano piano dall’idrofobia canina che ho preso accarezzando un cane idrofobico.non avevo mai letto un incoraggiamento del genere e tanto attinente a casi del genere.se il cammino e’ quello indicato,lieto di seguirlo.la solidarieta’ e l’aiuto che si danno ad altre persone non deve essere merce cosi’ rara o perlomeno speriamo non sia cosi’.di fatto un attenta lettura della realta’ basata sul giudizio e’ importante…..