per la presa di coscienza e la graduale immersione nel nostro Cuore spirituale
Questa pratica è rivolta a chiunque ricerchi il risveglio spirituale.
Si basa su due tecniche molto semplici, accessibile a chiunque abbia aspirazione spirituale o curiosità.
La prima parte, si basa sul potere delle invocazioni: useremo una serie di invocazioni che ci aiutano a diventare coscienti di alcuni aspetti essenziali, fondamentali, riguardanti la coscienza divina, onnipresente, creatrice di tutto.
Nella seconda parte, si tratta di una tecnica di visualizzazione dinamica creatrice.
È una tecnica semplice ma molto efficace, perché anziché visualizzare un solo oggetto, immobile, noi realizziamo una realtà dinamica, come in un sogno. Questa visualizzazione dinamica creatrice è molto più accessibile normalmente, piuttosto che un oggetto fermo.
Visualizzate secondo le vostre affinità, in modo che sia accompagnata da uno stato piacevole, rilassato, di chiarezza interiore, in modo da riuscire ad entrare effettivamente in una realtà sottile.
Meglio ci sentiremo integrati in quella realtà sottile visualizzata e più gli effetti spirituali saranno profondi in noi.
La graduale presa di coscienza del nostro Cuore spirituale avviene in 4 fasi, che possiamo considerare vere e proprie tappe più o meno comuni a tutti coloro che si trovano lungo un cammino di risveglio.
1. La centratura a livello di Anahata Chakra
Riguardo la visualizzazione, noi cerchiamo di risvegliare in noi una serie di prese di coscienze, per quanto possibile molto chiare e profonde, partendo dalla creazione di un’immagine in cui ci integriamo con tutto noi stessi, vivendo così pienamente e risvegliando energie che ci aiutano a sentire aspetti molto profondi del cuore spirituale.
In questa parte cerchiamo di sentire prima di tutto Anahata Chakra, ne diventiamo coscienti. Il centro dell’amore, simboleggiato da un fior di loto con 12 petali, di colore blu. Per questo viene chiamato anche Fiore Blu.
Ne diverremo coscienti mediante una serie di visualizzazioni dinamiche che ci permettono di trasporci in una specifica realtà, risvegliando quelle qualità di Anahata: amore, bellezza, giocosità, purezza, affetto.
Sarà una visualizzazione di qualcosa di esteriore, che viviamo dentro, e facendo questo energizziamo Anahata.
Dopo questa prima tappa si riuscirà già a sentire chiaramente una intensa dinamizzazione, ampia e profonda di Anahata. Uno stato d’amore commovente, senza oggetto, alzando il nostro livello di vibrazione, quanto meno al livello di Anahata.
2. Diventare coscienti del Vuoto del Cuore
Poi, nel passo seguente, sempre mediante visualizzazione che vi verrà suggerita, cercheremo di diventare coscienti del Vuoto del Cuore. Potremmo parlarne a lungo, ma qui conta solo il fatto che al centro di Anahata Chakra, dove si trova Sushumna Nadi, di fatto entriamo in uno stato di Vuoto.
Ossia, proprio in mezzo ad Anahata Chakra esiste una manifestazione del Vuoto, detto il Vuoto del Cuore, la misteriosa stanza del cuore, che risveglierà tutto il nostro essere.
Una volta riusciti ad entrare in questo vuoto del cuore, vivremo un’esperienza speciale, con i sensi che si placheranno e proveremo uno stato di vuoto beatifico profondo, dove tutto pare spento.
Venendo da uno stato di coscienza di veglia, abituati ad attività sostenute, con emozioni e percezioni, quando arriviamo in questo stato di vuoto, questo sembra spegnere tutto, ad assorbire tutta questa agitazione dei pensieri, delle emozioni, il vuoto sembra scuro, nero o indaco scuro.
Una straordinaria tranquillità che, se riusciremo a viverla, potrà riassorbire in pratica ogni pensiero, e così la mente sarà completamente riassorbita nel cuore.
Sarà una realizzazione straordinaria. Basta che lo viviamo per qualche secondo e già sarà un successo!
3. Verso il Risveglio dell’Anima – jivatma
Anche se non ci riassorbiamo tutti, del tutto, continueremo la tecnica diventando coscienti di Jivatma. Se riusciamo a stabilirci nel vuoto del cuore, dove ogni attività si ferma, tutto tace e si ferma, noteremo che non è un vuoto di nulla, ma un vuoto pieno.
Se ci stabiliamo sufficientemente nello stato di vuoto, stabiliti nel vuoto del cuore, vivremo l’incredibile esperienza che questo vuoto è decisamente pieno.
Vivremo l’esperienza di jivatma, l’anima viva, che sostiene tutte le percezioni, i pensieri e le emozioni. In pratica, quando diventiamo coscienti di jivatma, percepiamo questa natura trascendente dell’anima che, come dicono le Upanishad, è oltre i pensieri, oltre le percezioni, oltre il senso dell’io. L’anima è quella che però sostiene i pensieri, le emozioni e tutte le attività mentali.
Potremo tornare ad essere coscienti del mondo dei suoni, delle sensazioni, dei pensieri, ma li percepiremo adesso come se fossero molto lontani, tutta l’attività mentale – se ci identifichiamo con jivatma – li vivremo come lontani, che non ci danno fastidio.
Potremo avere diverse sensazioni, essere coscienti dei pensieri, ma saranno sempre sotto controllo, cioè non ci identificheremo, non ci disturberanno dalla nostra identificazione con jivatma, non ci attireranno più così tanto da identificarci.
Coscienti di jivatma ci sentiremo come privi di forma, immortali, come coscienza pura.
Sentiremo comunque che i pensieri, le percezioni e le emozioni provengono da noi, ma non ci identificheremo più.
È un modo di agire dell’anima che vive un incredibile stato di distacco, unito ad un affetto molto speciale, a pace profonda che al contempo è radiosa.
Una persona che vive a livello di jivatma emana pace, tranquillità, saggezza e sarà sempre molto distaccata. Avrà comunque emozioni, percezioni e pensieri. Svolgerà azioni, continuerà a partecipare al quotidiano, ma senza identificarsi.
4. La rivelazione del nostro Sé Supremo, Atman
Se rimarremo a sufficienza a livello di jivatma, se ci stabiliamo nel nostro animo vivo, gradualmente avremo sempre meno interesse per le forme pensiero, le emozioni e il mondo esteriore. Il cielo del nostro cuore diventerà sempre più luminoso, come se girassimo lo sguardo dall’esterno – delle percezioni ed emozioni – all’interno, a livello del Sé, fondendoci in esso, in questa misteriosa realtà, profonda, presente in ognuno di noi.
Questa è la quarta tappa, di coscienza del cuore spirituale, di riassorbimento nella luce della Realtà Ultima, nell’immensità della realtà suprema del Sé, l’Atman.
La meditazione del Fiore Blu si realizza in gruppo. Il gruppo si incontra periodicamente. Gli appuntamenti mensili vengono segnalati nella newsletter. Non sono richieste conoscenze o abilità particolari, solo tanta voglia ed aspirazione ad aprire il nostro Cuore!
Possono partecipare gratuitamente tutti gli iscritti all’Associazione Atman. Altri interessati possono partecipare versando la quota annuale di 30€.
Per maggiori informazioni e iscrizioni al gruppo contattare direttamente le sedi di Genova e Firenze.
Vai direttamente al prossimo incontro a Genova o Firenze.
Un viaggio verso il nostro Sé Supremo Immortale Atman!