Tra i tanti rimedi naturali che possiamo scegliere per riequilibrare il nostro essere, vi presentiamo alcune modalità semplici ed efficaci della medicina naturista che possono aiutarci a ritrovare uno stato di salute psico-fisica e di armonia.
Prima di iniziare una di queste cure vi consigliamo comunque di parlarne prima con il vostro insegnante.
Cura di agrumi
Pulizia e disintossicazione del sistema linfatico
Al mattino, appena alzati, si beve un bel bicchiere d’acqua in cui è stato aggiunto un cucchiaino di solfato di sodio, noto in farmacia come ‘sale amaro’ o per alcuni ‘sale inglese’, che ha effetto lassativo senza portare dolori. Lo scopo infatti è quello di attirare nell’intestino tutte le sostanze tossiche e di eliminarle con le feci. I residui sono portati dalla linfa nell’intestino e, a volte, ne vengono eliminati con le feci fino a 4 litri.
Per prevenire la disidratazione del corpo e portare la pulizia del sistema linfatico, si beve durante la giornata un succo di 2 litri di agrumi (pompelmi, arance o limoni), diluito in 2 litri d’acqua. Si consiglia di prepararlo fresco, rispettando le proporzioni, metà succo e metà acqua.
Il primo bicchiere si beve mezz’ora dopo il momento in cui si è ingerita la soluzione salina. Si continua a bere un bicchiere di succo diluito ogni 25-30 minuti e non si mangerà niente per tutto il giorno.
Verso sera, se si ha fame, si mangiano delle arance o pompelmi o del sedano o delle rape.
Questa operazione va ripetuta per 3 giorni e ciò garantirà l’eliminazione di circa 12 litri di linfa tossica che saranno sostituiti con una quantità uguale di succo alcalino, aiutando il ripristino dell’organismo.
Dal quarto giorno si potrà iniziare a bere succhi di ortaggi e mangiare frutta e verdura, ad esempio nel seguente modo:
- Colazione: 3 o 4 frutti di stagione affettati o grattugiati, addolciti con miele e cosparsi di noci o mandorle tritati (circa 8 cucchiaini) e poi 2 bicchieri di succo fresco di ortaggi o frutta.
- Pranzo: Frutta e 0,5 litri di succo fresco di ortaggi e frutta.
- Cena: Macedonia o insalata di ortaggi.
Dopo questa cura sarete un po’ deboli ma non dovrete preoccuparvi, in breve tempo vi sentirete completamente trasformati e pieni di vitalità.
Cura di limoni
Elisir dell’eterna giovinezza
Si beve il primo giorno il succo (diluito in 5-7 parti di acqua) di 1 limone, il secondo giorno di 2 limoni, e cosi via in sequenza fino al decimo giorno, quando berremo il succo di 10 limoni, sempre diluiti. Poi si diminuirà di un limone al giorno (9, 8, 7…) fino a tornare ad 1 limone e poi zero. La cura dura quindi 19 giorni.
Questa cura purifica l’intero organismo, dà mobilità alle articolazioni e permette all’intero essere di ritrovare equilibrio e purezza.
Il limone, contrariamente a quello che si pensa, non aumenta l’acidità nell’organismo, essendo un alimento acre, con proprietà equilibranti del pH. E’ quindi indicato anche per chi soffre di acidità di stomaco.
La cura non è consigliata per la tipologia Vata Dosha. Ha effetti dimagranti.
Cura per la disintossicazione della cistifellea (o vescica biliare)
Prepararsi alla cura con 10 giorni di monodieta di sole mele o con qualche giorno in cui si mangiano molte mele e si beve durante la giornata del macerato di piante amare in quantità di almeno 2 litri/giorno.
Le piante del macerato possono essere: tarassaco, carciofo, cicoria, ecc.
Per una settimana prima ed una dopo, si cercherà di avere un regime alimentare leggero e facilmente digeribile.
Si può anche assumere succo di rapa nera con carote.
Il giorno della tecnica lo dedichiamo a questa purificazione intensa.
La tecnica. Si bevono nel giro di massimo 15 minuti, 150-200 g di olio d’oliva extra vergine tiepido con il succo di 3 limoni. Si possono mescolare e bere insieme oppure si beve un cucchiaio di olio seguito da uno di limone e cosi via.
Dopodiché ci si stende, rimanendo sul lato destro del corpo, e si appoggia alla zona della cistifellea una borsa dell’acqua calda e si rimane in questa posizione più tempo possibile, almeno 2-3 ore.
Per il resto della giornata si rimane calmi, a casa al caldo.
Questa tecnica permette la purificazione della cistifellea facendole eliminare ogni impurità, fino ai calcoli. È importante precederla da quanto indicato per ripulire anche il colon e l’intestino, in modo che quello che verrà espulso dalla cistifellea possa poi uscire con le feci.
Cura con l’olio per la bocca
Si mette in bocca minimo un cucchiaino da the, o al massimo un cucchiaio da tavola, di olio (di oliva o girasole, spremuto a freddo). Senza particolare sforzo e senza fretta si sciacqua la bocca facendo anche passare l’olio tra i denti. L’operazione va eseguita tenendo la bocca chiusa e per una durata di circa 15-20 minuti, facendo molta attenzione a non inghiottire nemmeno una goccia d’olio. Questo permetterà di eliminare diverse tossine.
L’olio è inizialmente denso, ma diventa gradualmente sempre più liquido, dopo di che deve essere sputato e la bocca ben risciacquata. Il liquido espulso dovrebbe essere bianco come il latte; se il liquido giallo vuol dire che la sciacquatura della cavità orale è durata troppo poco. Con questo metodo è possibile prevenire contemporaneamente squilibri a cellule, tessuti e a tutti gli altri organi del corpo. Viene così impedita la distruzione della microflora e di conseguenza la distruzione del nostro organismo.
Le sciacquature con l’olio devono avvenire, di preferenza, al mattino ancora prima di fare colazione, a digiuno. Per accelerare il processo di guarigione, il trattamento può essere ripetuto anche tre volte al giorno. Uno degli effetti più evidenti di questo procedimento è rappresentato dal consolidamento dei denti mobili, dall’eliminazione del sangue alle gengive e da un evidente sbiancamento dei denti.
Macerati a freddo
Si prendono delle piante medicinali essiccate, si mette come proporzione la quantità di un cucchiaino di pianta per un bicchiere d’acqua e la si lascia macerare in acqua fredda per 6-8 ore (6h d’estate, 8h d’inverno).
Si filtra e poi si beve sorseggiando lentamente durante la giornata o meglio in 4 volte distanziate da un intervallo di tempo di 6h ciascuna. Se le piante sono molto amare si può aggiungere del miele.
I macerati a freddo hanno il vantaggio di mantenere le proprietà curative delle piante, che se vengono invece bollite, prese in forma di decotto o infuso, le perdono per circa l’80%.
Consigliamo quindi, soprattutto nei mesi caldi, di prendere l’abitudine salutare che anche quando vogliamo farci un buon the fresco, di preparare la sera prima il macerato di piante, in modo che l’indomani avremo la nostra bevanda dissetante ma anche più ricca di proprietà benefiche.
Macerato di crusca: 2 cucchiai di crusca di grano a macerare in 1/2 litro acqua dalla sera alla mattina, poi si consuma tutto nella mattinata. Aiutano a disintossicare l’organismo, migliorando la digestione. La crusca ha proprietà rimineralizzanti, lassative, antinfiammatorie (se assunta per almeno 1-2 mesi, ogni mattino). Indicato anche come cura preventiva dei tumori allo stomaco, al fegato e al colon.
Assunzione sub-linguale di piante officinali
E’ la modalità tradizionale dell’ayurveda di assunzione delle piante medicinali: in polvere, tenute sotto la lingua per un po’ di tempo. In questo modo, i principi attivi verranno prontamente “catturati” dalle terminazioni nervose poste sotto la lingua (proprio come per le pastiglie dei cardiopatici) e distribuite direttamente nell’organismo.
Si prendono delle piante medicinali essiccate, si macinano insieme (a seconda del trattamento) con un macinino da caffè in modo da renderle una polvere. Si conservano in un barattolo di vetro, possibilmente senza esporle alla luce.
Si assume 1 cucchiaino del composto ottenuto mettendolo sotto la lingua e tenendolo per 15-20 minuti.
Si inumidisce bene la bocca prima di metterlo e si deglutisce alla fine con molta acqua, mandando giù tutte le piante. Il composto si consiglia di prenderlo per 4 volte al giorno, a distanza di 6 ore, per mantenere costante la loro azione curativa.
Durante l’assunzione si prende coscienza più possibile degli effetti fisici e sottili.
Tenete conto che, trattandosi di un rimedio che va a lavorare non solo a livello fisico ma anche in profondità, affinché i suoi effetti diventino duraturi nel nostro essere, si dovrebbero prendere per un tempo sufficientemente lungo, anche dopo aver risolto i nostri disturbi fisici. Idealmente, se vediamo che per risolvere un disturbo abbiamo assunto le piante per 6 mesi, dovremmo continuare a prendere le piante per altri 6 mesi, in modo da garantire la sua completa risoluzione.